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A Che Serve la Potenza Reattiva? E Perché Alcuni La Pagano

La potenza reattiva è uno degli argomenti più fraintesi nel mondo dell’energia. Molti clienti domestici non ne hanno mai sentito parlare, mentre altre categorie – come aziende e attività commerciali – spesso la ritrovano in bolletta e devono pagarla, senza sapere esattamente perché.

Questa guida spiega in modo semplice:

  • cos’è la potenza reattiva;
  • a cosa serve nei sistemi elettrici;
  • perché alcuni utenti la pagano e altri no;
  • come evitarla o ridurla.


Cos’è la potenza reattiva

L’energia elettrica si divide in tre componenti:

  • Potenza attiva (kW): quella che utilizzi per far funzionare realmente gli elettrodomestici.
  • Potenza apparente (kVA): la somma delle componenti elettriche totali.
  • Potenza reattiva (kVAr): energia “di supporto” che non compie lavoro utile, ma serve per far funzionare correttamente alcuni dispositivi.

Un esempio pratico:

  • la potenza attiva accende la lampadina;
  • la potenza reattiva crea i campi magnetici necessari in motori, trasformatori, pompe e neon.

Non produce lavoro, ma senza di essa molti apparecchi non funzionerebbero correttamente.


Perché esiste la potenza reattiva

Nei sistemi elettrici, alcuni dispositivi (motori, pompe, compressori, neon, inverter) assorbono energia per creare campi magnetici. Questa energia magnetica non viene consumata: viene assorbita e poi restituita alla rete.

È quindi una forma di energia che oscilla tra impianto e rete.

La potenza reattiva serve dunque per:

  • stabilizzare la tensione;
  • far funzionare motori e trasformatori;
  • mantenere regolare il flusso energetico;
  • diminuire i disturbi nella rete.

Chi paga la potenza reattiva

✔ Famiglie e utenze domestiche

Le utenze domestiche NON pagano la potenza reattiva.

I contatori residenziali monofase non misurano né tariffano questa componente.

✔ Aziende, negozi, attività commerciali

Le utenze in bassa e media tensione non domestiche possono invece pagare la potenza reattiva se supera determinati limiti.

Perché?

Perché la potenza reattiva occupa “spazio” nella rete elettrica, generando:

  • perdite;
  • inefficienze;
  • necessità di maggiore potenza disponibile.

Quando un’azienda assorbe troppa potenza reattiva, causa disturbi sulla rete che il distributore deve compensare.


Quando scattano gli addebiti

Gli addebiti scattano quando il cliente supera determinate soglie previste da ARERA.

La regola semplificata:

  • Se il cosφ (fattore di potenza) scende sotto un certo limite, l’utente paga extra.

In pratica:

  • se un impianto assorbe troppa potenza reattiva, paga penali;
  • se è ben compensato, non paga nulla.

Come ridurre o evitare la potenza reattiva

Gli strumenti principali per controllarla sono:

🔹 1. Rifasatori

Apparecchi che compensano automaticamente la potenza reattiva.

Usati da:

  • aziende,
  • laboratori,
  • officine,
  • attività commerciali.

🔹 2. Manutenzione dei motori elettrici

Motori vecchi o inefficienti generano più potenza reattiva.

🔹 3. Evitare carichi sbilanciati

Carichi distribuiti male sulle fasi generano assorbimenti anomali.

🔹 4. Controllare inverter e neon

Inverter vecchi e impianti neon tradizionali sono tra i maggiori responsabili.


Domande frequenti

Perché i privati non la pagano?

Perché i consumi elettrici domestici sono troppo bassi per creare disturbi significativi alla rete.

Perché le aziende la pagano?

Perché usano macchinari che richiedono campi magnetici (motori, pompe, compressori).

Posso eliminarla completamente?

No, ma si può ridurre drasticamente.

Posso risparmiare davvero?

Sì: molte aziende risparmiano centinaia di euro l’anno installando rifasatori corretti.


Conclusione

La potenza reattiva è una componente fondamentale della rete elettrica: non produce lavoro diretto, ma permette il funzionamento dei dispositivi magnetici. Le famiglie non la pagano, mentre aziende e attività commerciali possono essere soggette ad addebiti se la loro installazione non è correttamente rifasata.Con un impianto efficiente e un sistema di rifasamento adeguato, è possibile ridurre i costi e migliorare la qualità dell’energia utilizzata.


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