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Le perdite di rete sono una componente fondamentale del sistema elettrico, ma spesso poco conosciuta dagli utenti. Tutti la pagano in bolletta, anche senza esserne consapevoli. Questa guida spiega in modo semplice cosa sono, perché esistono e come vengono calcolate.
Quando l’energia elettrica viene trasportata dalle centrali ai contatori delle abitazioni, una parte dell’energia si disperde lungo il percorso. Questa dispersione avviene:
Questa energia “persa” non può essere recuperata e prende il nome di perdite di rete.
Le perdite sono un fenomeno fisico inevitabile. Le principali cause sono:
Maggiore è la distanza che l’energia deve percorrere, maggiori saranno le dispersioni.
Le perdite di rete vengono pagate perché il sistema deve produrre più energia di quella che arriva effettivamente nelle case. Questo sovraprodotto è coperto nella bolletta attraverso una componente dedicata.Anche se l’utente consuma, ad esempio, 1000 kWh, il sistema potrebbe averne dovuti produrre circa 1050 kWh. La differenza copre le perdite.
Le perdite di rete non sono indicate con una voce dedicata, ma sono incluse:
ARERA stabilisce un coefficiente standard che i fornitori applicano ai consumi per includere il costo delle perdite.
Le perdite sono gestite principalmente da:
Gli utenti finali non hanno alcun ruolo nella gestione delle perdite.
A livello domestico, no: le perdite non dipendono dall’utente.A livello nazionale si possono ridurre:
Le perdite di rete sono una componente inevitabile del sistema elettrico. Anche se invisibili, hanno un impatto reale sui costi dell’energia e vengono applicate a tutti gli utenti. Conoscere questo meccanismo aiuta a comprendere meglio la struttura della bolletta e il funzionamento della rete elettrica nazionale.